DA MILANO A ROMA: PIÙ DI 400 KM DI BUONE PRATICHE
Ce lo chiede il … Green Deal europeo! Eh già, il richiamo alla lungimiranza e alla responsabilità, questa volta non viene dalla madre patria, ma dalla Comunità Europea: entro il 2050 infatti si dovrà raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione.
Per questo tutti gli stati membri stanno attivando – complessi ma necessari, se non indispensabili – processi di conversione verso economie a impatto zero mediante l’uso delle fonti rinnovabili e nuove strategie “experience city”.
In questa trasformazione green, il ruolo della mobilità sostenibile è cruciale, strategico e imprescindibile e nonostante ci sia ancora moltissima strada da fare, qualche primato può vantarlo anche l’Italia.
Certo, non possiamo confrontarci con il “modello Amburgo” che ha ideato e realizzato una rete di piste ciclabili interconnesse di ben 1700 km – e sembra già afferrare l’obiettivo di zero auto fissato tra meno di dieci anni – ma come abbiamo detto..
Qualcosa si muove: da Milano a Roma infatti, grazie soprattutto a una sinergia inaugurante tra pubblica amministrazione, risorse private e grandi campagne di sensibilizzazione stanno prendendo sempre più piede, sia nuove forme di micro spostamenti a zero emissioni e sia nuovi strumenti smart a disposizione della cittadinanza, che ci fanno ben sperare.
Qualche numero.
Il Kantar City Mobility Index, classifica Milano al sesto posto nella top ten mondiale per mobilità urbana sostenibile, e addirittura le conferisce la medaglia d’oro, in Italia.
La Capitale, invece, non sale sul podio, ma si difende: sebbene nel 2019 secondo INRIX Global Traffic Scorecard, Roma risultasse la città più congestionata del mondo, oggi l’Indice di mobilità sostenibile (Ims) la posiziona tra le prime cinque d’Italia “virtuose” in transizione verso la mobilità soft.
La road map di questa smart mobility revolution?
Una attenta ideazione di Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS), una efficiente rete di servizi di bike sharing, monopattini, e-bike, ma anche auto elettriche (con relative colonnine di ricarica) e nuove flotte bus pubblici, rigorosamente eco.
Dunque da Milano, passando per Firenze, Bologna e Roma, si snodano più di 400 Km di buone pratiche che lasciano davvero ben sperare.
Tuttavia il nascente ottimismo per i risultai raggiungi non deve frenare i processi di analisi scientifiche che abbiano l’obiettivo di far emergere quali siano gli ostacoli che incontrano tutte le altre città ad avviare una svolta green – soprattutto al sud – identificando le possibili soluzioni.
Insomma, lente di ingrandimento su: contesto, infrastrutture, il tema del traffico, le zone di maggiore e cronica congestione, per poi passare in rassegna strade, rete su ferro, autobus e tram, tenendo sempre in considerazione la percezione che di questi servizi ha, il protagonista centrale di questa “nuova era” ecologica, il cittadino.
Perché?
Perché come diceva Stewart Udall “I piani per proteggere l’aria e l’acqua, la vita selvaggia e la fauna, sono in realtà piani per proteggere l’uomo”.
Contenuti prodotti con il contributo della Regione Lazio, nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lazio (MISE 9) con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo economico DM 10.08.2020.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay